Lavoro del cavallo in libertà 2


Una celebre frase di Pat Parelli recita:

Sapete cosa resta quando togliete la longhina al vostro cavallo e lavorate in libertà?

La verità !

Questo per dire, che l’unico modo per sapere realmente cosa pensa il cavallo di noi, è quello di provare a interagire con lui da terra, lasciandolo libero.

In base a come reagisce, scopriamo cosa siamo per lui, quale considerazione ha di noi e che tipo di relazione abbiamo instaurato.

Per poter comunicare e dialogare con il cavallo in libertà è necessario aver appreso prima una solida conoscenza del linguaggio del corpo, lavorando il cavallo alla corda o libero in tondino, ma quello che fa realmente la differenza è la leadership.

Si sente molto parlare di questo termine quando si ha a che fare con relazioni tra uomo e cavallo, ma credo non sia semplice capire esattamente cosa significhi leadership con i cavalli.

Essere un leader per me, significa soprattutto catturare la mente del cavallo, fare in modo che lui mi segua, che si fidi di me, pensando che sono affidabile. Un leader deve sapere sempre cosa fare, deve essere determinato e allo stesso tempo calmo, deciso e mai arrabbiato o violento.

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In molti dicono che con i cavalli bisogna essere dominanti, perchè è quello che i cavalli fanno tra di loro per stabilire delle gerarchie, ma la dominanza dell’uomo spesso è confusa con l’intimidazione e l’imposizione.

Se un cavallo ha paura di noi, possiamo stare certi che quando avrà la possibilità di essere libero, sceglierà la via di fuga o comunque ci starà a debita distanza.

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Per questo è importante capire che la dominanza funziona quando riusciamo a farci rispettare senza intimorire. Una sorta di calma-assertiva basata sul trasferimento di energia. Leggi anche il mio articolo: Comunicare al cavallo la nostra energia.

Per essere un buon leder e farci seguire, dobbiamo essere in grado di far muovere il cavallo e farci obbedire senza farlo scappare da noi.

Un esercizio di base che faccio nel lavoro in libertà, è quello di farmi seguire dal cavallo.

Per farmi seguire, non intendo dietro di me, ma al mio fianco sia sul lato destro che sul lato sinistro.

Camminando in avanti, tengo lo stick o frusta con la mano esterna e lo uso come prolungamento del mio braccio, per incentivare il cavallo quando rimane troppo indietro o per contenerlo quando cerca di sorpassarmi.

 

L’obiettivo di questo esercizio è quello di far capire al cavallo che stare a fianco a me, anche se non è trattenuto dalla corda è un buon postoArticolo-lavoro-in-libertà-4 dove stare.

 

 

 

Camminare con il cavallo a fianco spingendolo un pò sul collo per girare a destra e a sinistra è un modo per rievocare i primi insegnamenti della madre quando era puledro e il cavallo saprà immediatamente riconoscere la familiarità di quel linguaggio.

Questo ci aiuterà ad entrare in sintonia con lui e a farlo sentire protetto e al sicuro.

Se il cavallo si fida di noi possiamo provare ad aumentare il passo e a fare qualche corsetta per vedere se ci segue. Fermarsi all’ improvviso e fare qualche passo indietro, ci serve a capire se il cavallo si è connesso con noi e a stimolare la sua attenzione.

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Fare molte carezze quando ci rimane accanto lo metterà a suo agio e getterà una buona base per il lavoro in libertà, cioè quella di fare in modo che il cavallo voglia restare attaccato a noi ovunque andiamo, anche se non è legato!

 

Il primo passo verso la libertà!

Se volete apprendere qualche altra nozione su questo affascinante modo di lavorare con i cavalli leggete anche l’articolo qui riportato: L’addestramento in libertà.

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Informazioni su gabrielecavallin

Tecnico federale di 2° livello di equitazione americana e trainer che per passione personale studia e pratica i metodi moderni di comunicazione con il cavallo. Le sue fonti di ispirazione sono Monty Roberts, John Lyons, Pat Parelli e Clinton Anderson in particolare, ovvero i migliori addestratori dei metodi così detti naturali.

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2 commenti su “Lavoro del cavallo in libertà

  • Penelope Pinni

    Buongiorno!
    Volevo avere dei consigli ..
    Io ho un cavallo di 28 anni molto informa e volevo fargli fare ginnastica e cose così ma da terra .. mi potrebbe consigliare qualche esercizio?

    • gabrielecavallin L'autore dell'articolo

      Buongiorno Penelope. Per i cavalli anziani tutti gli esercizi di stretching vanno bene (allungamento e flessione del collo, della schiena, degli arti…) oltre a questi si possono aggiungere dei giochi interattivi (incentivare il cavallo a trovare il cibo nascosto da qualche parte o fargli appoggiare il naso su oggetti diversi predisposti in campo) Anche il superamento di alcune “ostacoli” (non troppo alti) può contribuire a mantenerli attivi mentalmente e fisicamente e in salute. Dai spazio alla fantasia e inventa delle piccole prove per il tuo cavallo… ti stupirai di cosa sarà in grado di fare! 🙂