Freestyle-Bridleless: Utilizzo degli stick


Quello che caratterizza e rende interessante il mondo dell’equitazione, è il fatto che si suddivida e si sviluppi in una considerevole varietà di settori, ricchi di aspetti e sfaccettature interessanti.

Tradizioni e culture diverse contribuiscono a determinare approcci diversi ed ognuno è libero di scegliere quello che più sente adatto al proprio modo di essere. L’interpretazione del cavallo e il suo utilizzo sono soggettivi ed è importante che restino tali, finchè prevale il rispetto e l’amore per questo fantastico animale.

Detto ciò, a me piace pensare che le diversità che esistono, non si ostacolino l’una con l’altra. Il confronto, deve avere come scopo, l’approfondimento e l’ampliamento delle conoscenze e stimolare per una continua crescita. Pensare di non aver mai finito di imparare, è l’ingrediente fondamentale.

L’apertura mentale ad accogliere e a fondere assieme diversi approcci, può far scoprire, in alcuni casi, linee comuni inaspettate.

Faccio questa premessa, perchè in molti credono che alcuni modi di intendere il cavallo escludano altri e mi chiedono perchè ho inserito la monta freestyle-bridleless e l’andare a cavallo come gli indiani d’America(vedi qui), in un programma che si occupa di monta western e di competizioni.

La risposta è semplice: perchè è molto divertente ed è molto utile alla formazione di cavallo e cavaliere!

Montare in modo naturale, utilizzando il peso del corpo, la voce e la pressione delle gambe, ci aiuta non solo a migliorare molto come cavalieri, ma anche ad aumentare il ‘feeling’ con il nostro cavallo.

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Montare bridleless è la massima espressione della monta freestyle, ma non è assolutamente un modo improvvisato di andare a cavallo. Questo tipo di approccio richiede molta sensibilità e un’adeguata preparazione.

Una delle tecniche che si adottano nella preparazione, è quella di montare utilizzando uno o due stick.

Lo stick o frusta, deve essere inteso come il prolungamento delle nostre braccia e serve per rafforzare le indicazione date al cavallo tramite lo sguardo, le gambe e il peso, cioè parte degli aiuti naturali.

Il concetto che si adotta con questo tipo di tecnica è quello “dell’aprire e chiudere le porte”.

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Partiamo con una posizione neutra degli stick, appoggiandoli verso l’alto sulle nostre spalle.

Tutto quello che facciamo al passo, potrà essere ripetuto anche al trotto e al galoppo ma dovrà seguire la stessa modalità e gli stessi principi.

Il concetto fondamentale per avere successo con questa tecnica, è quello di utilizzare gli stick come correzione, solo se il cavallo non ascolta gli aiuti naturali, al fine di insegnargli ad ‘ascoltare’ le indicazione senza l’uso degli stick.

La tecnica dell’aprire e chiudere le porte è molto semplice e intuitiva. In sostanza si basa sul lasciar libero uno spazio alla volta, chiudendo gli altri.

Se vogliamo ad esempio avanzare in linea retta, dovremmo avere il ‘focus’ in un punto avanti a noi, mantenere il nostro peso ben bilanciato al centro della sella e chiudere i lati destro e sinistro con le gambe.

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Per rafforzare questa posizione, se il cavallo dovesse avere qualche indecisione, possiamo posizionare gli stick parallelamente al suo corpo, come per delineare una sorta di binario. In sostanza chiudiamo le ‘porte’ laterali e posteriori per lasciare libero come unico passaggio quello di fronte a noi.

Un aspetto da non sottovalutare è il focus. Il focus è il punto preciso in cui orientiamo la nostra concentrazione, attraverso lo sguardo. Un elemento fondamentale per montare a cavallo bridleless, ma anche in generale per ogni tipo di monta.

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Se vogliamo invece girare a destra o a sinistra, dovremo spostare il nostro focus di lato, caricare leggermente il peso sul lato esterno (per alleggerire la spalla del cavallo), premere una gamba e aprire di poco quella opposta.

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Per fermarci e indietreggiare manteniamo il focus davanti a noi, arrotondiamo il bacino trasferendo il peso sul posteriore e stacchiamo le gambe dalla pancia del cavallo facendo scendere i talloni verso il basso.

Gli stick in questo caso, ci servono per aiutarci a chiudere lo spazio frontale quando dobbiamo fermarci e frontale-laterale quando dobbiamo arretrare, a seconda di come si muove il cavallo.

Per poter affrontare in sicurezza questi esercizi è necessario che il cavallo non tema gli stick e quindi prima va fatta un’adeguata desensibilizzazione. (vedi articolo desensibilizzazione del cavallo)

Inoltre le correzioni vanno fatte in modo graduale utilizzando una pressione ritmica (vedi articolo pressione ritmica-pressione costante)

Infine, non dimentichiamo la regola di mantenere la pressione se il cavallo si oppone e di toglierla invece se collabora.

Poca alla volta, giorno per giorno, il cavallo imparerà a seguire i suggerimenti sempre più prontamente, trasferendoci una sensazione di assoluta sintonia e armonia.

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Informazioni su gabrielecavallin

Tecnico federale di 2° livello di equitazione americana e trainer che per passione personale studia e pratica i metodi moderni di comunicazione con il cavallo. Le sue fonti di ispirazione sono Monty Roberts, John Lyons, Pat Parelli e Clinton Anderson in particolare, ovvero i migliori addestratori dei metodi così detti naturali.

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