Desensibilizzazione progressiva – VIDEO


Una delle tecniche di desensibilizzazione più usate con i cavalli è sicuramente la desensibilizzazione progressiva. Un modo per stimolare il cavallo e fargli vincere la paura di alcuni oggetti che lo spaventano.

Questa tecnica risulta la più efficace e anche la meno traumatica rispetto ad altre tecniche ma non è certo la più semplice. L’approccio richiede una particolare sensibilità ed esperienza nel saper dosare i tempi di applicazione e di sospensione dello stimolo in base alle reazioni del cavallo.

La prima differenza rispetto ad altre tecniche di desensibilizzazione è il fatto che il cavallo deve avere la possibilità di muoversi e di decidere autonomamente se rimanere fermo oppure no.

La seconda è il fatto che l’oggetto viene introdotto in modo progressivo con vari livelli di intensità e non senza preavviso o brutalmente.

Nella corretta procedura è basilare evitare di far andare il cavallo nel panico e tanto meno di provocargli dolore ed è altrettanto importante mantenere l’applicazione dello stimolo costante fino a che il cavallo non trova il coraggio di fermarsi e ragionare.

Il fatto di non far andare il cavallo nel panico in realtà è un aspetto delicato da valutare, che trova spesso filosofie di pensiero in disaccordo. Il cavallo infatti scappa per istinto di fronte a qualsiasi cosa lo preoccupi o lo spaventi ma non è detto che il suo livello di paura sia sempre uguale. Qundi, se per desensibilizzare dobbiamo inevitabilmente applicare uno stimolo, capire la differenza tra  un po’ di paura e il panico svolge un ruolo fondamentale.

Personalmente credo comunque che per poter rendere questa tecnica efficace fino al punto di poter considerare un determinato oggetto accettato completamente, è necessario applicare stimoli sufficientemente intensi da far innescare uno “sforzo” di autocontrollo del cavallo. Altrimenti potrebbe risultare tutto inefficace o precario.

Abituare il cavallo solo a stimolazioni blande, come vedo fare in alcuni casi, lascia a mio avviso dei punti scoperti. Lascia al cavallo dei dubbi e non contribuisce a creare un solido atteggiamento di calma e tranquillità.

Tuttavia gli oggetti che si utilizzano devono essere solo un tramite e non il fine, allo scopo di allenare ed equilibrare le capacità mentali ed emotive fino a modificarle. Desensibilizzare non significa semplicemente insegnare al cavallo a non avere paura di determinati oggetti ma significa insegnargli a controllare il suo istinto e dominare le sue paure nei confronti dell’ambiente che lo circonda. Significa far passare gli impulsi che arrivano nella parte destra del cervello (parte istintiva) a quella sinistra (parte razionale).

Solo un costante e vario allenamento di questo tipo di desensibilizzazione può migliorare il comportamento di un cavallo, altrimenti diventa solo temporanea tolleranza di circostanza nei confronti di qualcosa o qualcuno.

In questo video dimostro una desensibilizzazione progressiva per far vincere la paura della frusta a una puledra.

E’ interessante notare a che distanza questo tipo di oggetto può preoccupare i cavalli non desensibilizzati.

Tutti gli oggetti che compiono un movimento ed emanano un rumore o un odore, hanno un forte impatto sull’istintività dei cavalli.

Aiutare il cavallo a saperli riconoscere e a non temerli, non dipende solo dall’oggetto in sè ma anche e soprattutto dal loro allenamento generale a saper controllare l’emotività generata dall’istinto.

A questo aspetto si aggiunge il tipo di energia che proiettiamo noi al cavallo mentre manipoliamo l’oggetto e il tipo di esperienza che hanno avuto fino in quel momento con l’oggetto stesso.

Quindi esperienze negative o traumatiche non possono certo contribuire positivamente alle reazioni del cavallo.

Con questo video raggiungo il primo livello di desensibilizzazione di una puledra che temeva la frusta.

Lo considero un primo livello perchè la cavalla non sempre manifesta evidenti segni di rilassamento ma riesce comunque ad avere un autocontrollo che gli permette di stare ferma di sua libera scelta.

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Informazioni su gabrielecavallin

Tecnico federale di 2° livello di equitazione americana e trainer che per passione personale studia e pratica i metodi moderni di comunicazione con il cavallo. Le sue fonti di ispirazione sono Monty Roberts, John Lyons, Pat Parelli e Clinton Anderson in particolare, ovvero i migliori addestratori dei metodi così detti naturali.

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