Mental Coach – Migliorare un poco al giorno


Molte persone mi chiedono cosa possono fare con i loro cavalli per raggiungere dei buoni risultati velocemente. Si preoccupano di sapere quale siano le cose più importanti per praticare un buon addestramento ma successivamente si lamentano di non riuscire a progredire per mancanza di tempo.

La risposta è che non esiste una formula magica che vada bene per tutti i problemi e bisogna tenere in considerazione che addestrare è un abilità che comprende e si sviluppa in molti aspetti.

Il lavoro da terra, il lavoro in sella, la tecnica, l’esperienza, il timing, l’approccio, la psicologia, ecc. sono alcuni tra gli elementi più importanti su cui lavorare per avere successo.

Tuttavia, quello che mi sento di consigliare a tutti, è di non preoccuparsi di quanto tempo hanno a disposizione ma di sfruttare al meglio il tempo che hanno.

Anche se fare pratica è necessario, per progredire è più importante fare le cose giuste e con metodo.

Prendersi il tempo che serve e farsi seguire da un professionista permette di raggiungere i risultati più velocemente del fare le cose in fretta o da soli, ma quello che conta più di tutto è quello di saper dosare il lavoro applicando le strategie giuste.

Migliorare un poco al giorno, di volta in volta è la formula per ottenere ottimi risultati.

Fare sempre le stesse cose o esagerare nel lavoro è la strada per andare incontro ai problemi.

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Con il mio metodo quando insegno qualcosa di nuovo al cavallo non vado a cercare la perfezione.

Le prime volte mi basta che capisca il concetto dell’esercizio, poi di volta in volta cerco di migliorare gradualmente l’esecuzione.

Se si tratta ad esempio di fare dei passi indietro, inizio con un passo, poi due, poi tre, ecc.

Ad ogni sessione voglio che il cavallo migliori un po’ rispetto alla volta precedente e quando ottengo quello che cerco, cambio esercizio o per quel giorno smetto di lavorare il cavallo.

Sembra una cosa scontata ma ho notato che poche persone sono in grado di farlo, perché gli esseri umani sono creature tendenzialmente avide.

Molte persone quando il cavallo esegue bene un esercizio vogliono ripeterlo molte volte e si ostinano a chiedere sempre di più.

Nell’esempio dei passi indietro, quando il cavallo inizia a eseguire bene due/tre passi, vorrebbero ne facesse sei/sette e sempre più velocemente, pensando che il loro cavallo possa essere migliore di tutti gli altri.

Perdono facilmente di vista l’impegno del cavallo e non si fermano in tempo per premiarlo e fargli capire che ha fatto bene quello che gli è stato richiesto fino a quel momento.

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Il cavallo così facendo si scoraggia e inizia pian piano ad odiare il lavoro, acquisendo nel tempo un atteggiamento acido o di difesa.

Purtroppo questo è un comportamento abbastanza comune tra i cavalieri ed è anche uno dei principali motivi per cui i cavalli soffrono di disturbi emotivi.

Per superare questo grosso limite è necessario cambiare mentalità e approccio al lavoro, fare poco, step by step e fermarsi ogni qualvolta il cavallo dimostra un piccolo miglioramento.

L’obiettivo di quando prendiamo in mano un cavallo che deve imparare qualcosa di nuovo è quello di lasciargli la voglia di apprendere.

L’obiettivo di quando prendiamo in mano un cavallo che conosce già il lavoro che deve fare è quello di lasciargli la voglia di fare qualcosa di nuovo.

Fare un piccolo miglioramento oggi porterà a un grande risultato domani!

 

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Informazioni su gabrielecavallin

Tecnico federale di 2° livello di equitazione americana e trainer che per passione personale studia e pratica i metodi moderni di comunicazione con il cavallo. Le sue fonti di ispirazione sono Monty Roberts, John Lyons, Pat Parelli e Clinton Anderson in particolare, ovvero i migliori addestratori dei metodi così detti naturali.

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