Riunione del cavallo


Uno degli argomenti più complessi, discussi e fraintesi dell’equitazione è la riunione del cavallo.

Senza dubbio, uno degli esercizi più difficili da apprendere ed applicare correttamente.

Ritengo sia un argomento da trattare a un livello avanzato di addestramento, considerando che richiede particolare sensibilità, destrezza ed esperienza da parte del cavaliere e una preparazione atletica del cavallo non indifferente.

Interessante è notare che nella storia dell’equitazione, la necessità di riunire un cavallo, sia stata presa in considerazione ed elaborata, soprattutto nell’ambito di alcune competizioni, per migliorare sempre di più le prestazioni dell’animale e preservare la sua salute fisica.

Oggi la si ritiene una condizione necessaria per la formazine di un cavallo atleta in molte discipline equestri.

Il quesito che ci si pone è dunque questo: perchè è importante riunire un cavallo ???

Se vuoi approfondire questo argomento leggi anche l’articolo Flexion, and why it’s so important.

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Un cavallo riunito non è solo un cavallo con la testa e il collo abbassati, ma è soprattutto un cavallo che ha trasferito gran parte del suo peso sui posteriori, inarcando la schiena e contraendo i muscoli addominali. Un cavallo che con impulso mantiene una spinta verso l’alto, compiendo una falcata elastica dove gli arti posteriori si avvicinano agli arti anteriori e le spalle si alleggeriscono. Un cavallo pronto a compiere ogni spostamento con energia, compatto e fluido.

Bisogna considerare che i cavalli in natura, allo stato brado, vivono gran parte della loro giornata brucando e compiendo piccoli spostamenti e scaricano il 60/70% del loro peso prevalentemente sulle spalle e sugli arti anteriori.

Questo significa che se prendiamo un cavallo e iniziamo a cavalcarlo, esso tenderà a muoversi come fa in natura, mantenendo il suo piazzamento prevalentemente sul “treno” anteriore.

Si è riscontrato che questo assetto naturale del cavallo, può provocare non pochi problemi fisici a un cavallo scuderizzato e impiegato a sella. Il fatto di avere il peso prevalentemente sulle spalle, aumenta l’impatto al suolo degli arti anteriori, con le relative conseguenze e fa si che il peso del cavaliere vada a gravare su una schiena allungata, poco flessibile e indebolita.

Di conseguenza il cavallo avrà una falcata ampia ma poco potente e risulterà meno pronto e reattivo per movimenti brevi e rapidi, come ad esempio un salto, una sterzata, una fermata improvvisa, ecc.

Nasce da qui l’esigenza, per rinforzare la schiena, dare più forza ai posteriori e rendere i movimenti più fluidi e sicuri, di riunirlo.

Ogni cavallo, anche se non impiegato in competizioni, dovrebbe essere preparato per lavorare riunito.

Dopo aver insegnato la flessione laterale e la flessione verticale si può iniziare la riunione.

Il cavallo esercitato preventivamente ai due tipi di flessione ( vedi articoli Flessione lateraleFlessione verticale) avrà già appreso la cessione all’imboccatura correttamente, senza resistenze e potrà affrontare mentalmente con serenità la riunione.

Per la riunione, la differenza sostanziale con gli altri due esercizi di flessione, sarà determinata e determinante dall’uso delle gambe del cavaliere.

Prendiamo contatto con la bocca del cavallo, stringendo tutte e due le gambe sul costato per mantenere l’impulso e non rallentare l’andatura. Premiamo con i talloni dal basso verso l’alto, per innalzare la schiena del cavallo. Appena sentiamo che il cavallo avrà alzato la schiena, inarcato il collo flettendo la nuca e portato gli arti posteriori più sotto di sè, rilasciamo tutte le pressioni.

Anche in questo esercizio è necessario lavorare per gradi, iniziando con richieste brevi per poi aumentare. La sensazione che prova il cavaliere deve essere quella di alleggerimento del cavallo nella falcata, con cadenza regolare ed energica.

Per una buona riuscita dell’esercizio la spinta delle gambe del cavaliere, deve essere superiore alla forza esercitata dalle mani sulle redini.

Articolo-riunione

Nella monta western, l’obiettivo finale deve essere quello di ottenere una riunione del cavallo costante, senza contatto in bocca.

Ad addestramento finito, il cavallo deve saper assumere una forma arrotondata, un arco che và dalla nuca all’attaccatura della coda.

Per ottenere questo e necessario allenare il cavallo a mantenere la riunione autonomamente a tutte le andature, rispettando i tempi di apprendimento mentale e di irrobustimento fisico del cavallo.

Il cavallo è un atleta a tutti gli effetti e come tutti gli atleti ha bisogno di tempo per raggiungere una forma fisica e mentale idonea all’attività da svolgere.

Infine è importante ricordare che mantenere questa posizione, è per il cavallo impegnativo ed affaticante. Non dimentichiamo quindi di alternare lavoro intenso, a momenti di relax e stretching.

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Informazioni su gabrielecavallin

Tecnico federale di 2° livello di equitazione americana e trainer che per passione personale studia e pratica i metodi moderni di comunicazione con il cavallo. Le sue fonti di ispirazione sono Monty Roberts, John Lyons, Pat Parelli e Clinton Anderson in particolare, ovvero i migliori addestratori dei metodi così detti naturali.

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