Rispetto – Distanze e spazio personale con i cavalli – VIDEO 1


I cavalli amano il contatto fisico tra di loro, toccarsi o spingersi è un modo per comunicare ed esprime tantissimi significati. Uno di questi è anche quello di imporsi e di stabilire una dominanza.

I problemi iniziano quando a dover rapportarsi con un cavallo è l’uomo.

Solitamente ci si dimentica che il peso del cavallo è di almeno quattro-cinque volte superiore a quello di un uomo medio, ma ce lo ricordiamo immediatamente quando il cavallo sbadatamente ci calpesta un piede!

Molte volte ho assistito a scene in cui i proprietari di alcuni cavalli venivano spostati  e portati in giro come fuscelli dal loro animale a colpi di musate o di spinte con il collo e quello che mi lasciava attonito era il fatto che i proprietari stessi lo scambiassero come un’ espressione d’affetto.

Sapete… quando un cavallo tutto sudato vi struscia il collo addosso, non è perchè è affettuoso, ma perchè in quel momento ha prurito e per lui usare voi o un palo o qualsiasi altro oggetto per grattarsi, non fa nessuna differena.

Un cavallo che vi spinge con il muso e vi fruga nelle tasche per vedere se avete del cibo, non è un giocherellone, ma è un cavallo curioso che non rispetta il vostro spazio personale.

Farsi trascinare dal cavallo appesi alla longhina, essere travolti o farsi calpestare un piede, non è divertente ma è mancanza di rispetto ed è pericoloso.

Questi atteggiamenti non vanno assolutamente sottovalutati.

Non curare questo tipo di problemi apparentemente trascurabili, causerà problemi più gravi in futuro e soprattutto inciderà sulla relazione con il nostro cavallo. Inoltre, se non otteniamo rispetto da terra, possiamo essere certi che non lo otterremo nemmeno in sella.

Quello che le persone fanno fatica a capire è il fatto che la fiducia e il rispetto non possono esistere solo per alcune cose e per altre no. Se le abbiamo stabilite, devono essere mantenute sempre, su tutto quello che facciamo quando interagiamo con un cavallo.

I cavalli ci mettono costantemente alla prova e ci valutano, per vedere se siamo stabili e credibili nella posizione che abbiamo assunto all’interno del branco e nei loro confronti.

Molte persone che si avvicinano ai metodi naturali ed etologici di addestramento, spesso dicono che il metodo non funziona e si ritrovano a dover fare i conti con cavalli viziati e aggressivi. Il problema però non è il metodo, ma sono le persone. Amare un cavallo ed essere gentili con lui, non significa tollerare ogni suo comportamento, giustificandolo come se fosse un bambino. Etologia è conoscenza e linguaggio e non può essere intesa solo come carezze e biscottini.

Detto ciò, in questo video ho voluto dimostrare come si può insegnare ai cavalli a rispettare il nostro spazio, comunicando con il loro stesso linguaggio. La progressione degli avvertimenti, fino al contatto vero e proprio se necessario.

I cavalli tra di loro, quando vogliono comunicare a un altro di stare a debita distanza, abbassano le orecchie indietro, mostrano il posteriore, simulano un calcio a distanza e quando tutti questi segnali non sono rispettati, colpiscono.

Per usare lo stesso linguaggio, quando vogliamo chiedere distanza a un cavallo portato alla longhina, possiamo iniziare agitando le braccia, mostrare il posteriore se ancora non ci ascolta, simulare un calcio all’aria e se ancora non ha capito, colpire.

La cosa importante è capire che se arriviamo a colpire è solo per dimostrare al cavallo che stiamo facendo sul serio, ma il calcio non deve essere troppo forte o violento. Deve essere un calcio dimostrativo, più di effetto che di sostanza.

Se osserviamo infatti i cavalli che litigano tra di loro, è molto difficile che arrivino a farsi male veramente, anche se si colpiscono.

Simulare però questo linguaggio, è un modo molto chiaro per farsi capire. L’obiettivo principale è quello di far porre l’attenzione del cavallo su di noi e su come ci muoviamo.

Il cavallo deve stare attento a noi e non noi a lui.

Infatti se un cavallo ci viene addosso, potrebbe già essere troppo tardi per evitare che ci faccia male. Quindi è necessario, in particolare con i puledri, fare in modo che percepisca e rispetti la nostra posizione e che capisca che può entrare dentro al nostro spazio personale, solo quando avrà rispetto e attenzione per noi.

Ricordate: Il rispetto è alla base di ogni sano rapporto, per qualsiasi relazione.

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Informazioni su gabrielecavallin

Tecnico federale di 2° livello di equitazione americana e trainer che per passione personale studia e pratica i metodi moderni di comunicazione con il cavallo. Le sue fonti di ispirazione sono Monty Roberts, John Lyons, Pat Parelli e Clinton Anderson in particolare, ovvero i migliori addestratori dei metodi così detti naturali.

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