Il filetto – Il Re delle imboccature


Tra le molte domande che ricevo da voi, capita spesso che mi si chieda quale sia la migliore imboccatura da usare per addestrare un cavallo.

Dopo molti anni di prove ed esperimenti penso di non avere più  dubbi sulla risposta e posso affermare che la mia scelta è senz’altro il filetto.

Più precisamente un filetto a D, liscio, in ferro dolce, snodato e di spessore medio.

Questo tipo di imboccatura è quella che ritengo essere il Re delle imboccature quando si parla di Addestramento.

Faccio questa precisazione perché considero il morso un’imboccatura essenziale per gareggiare o molto utile per guidare il cavallo a una mano o ancora per rifinire e montare un cavallo ‘finito’ ma non la reputo la miglior scelta per addestrare.

Addestrare per me significa prevalentemente montare a due mani e preferisco senza dubbio scegliere il filetto rispetto al morso.

Foto-articolo-il filetto-Re delle imboccature

Se facciamo un salto nel passato, prima che inventassero i morsi correction, la tradizione americana dei cow-boys ci insegnava che il morso veniva utilizzato solo ed esclusivamente a una mano.  L’altra era occupata per gestire il lazo o qualsiasi altro oggetto utile per controllare il bestiame o sbrigare le faccende tipiche della vita da ranch.

Usare una mano sola significa anche applicare meno forza e proprio per questo motivo ci si affidava alle leve del morso per amplificare la pressione sulla bocca e sul palato del cavallo e avere una risposta immediata.

Questo concetto è molto importante, perché dovrebbe farci capire che il morso va usato con consapevolezza e abilità. Soprattutto non andrebbe mai usato per cercare di  risolvere problematiche che dipendono da una carente preparazione!

Con il filetto si corrono meno rischi 🙂

Principalmente per il fatto che la pressione che riceve in bocca il cavallo è la stessa che applichiamo noi tirando le redini. Il rapporto é 1 = 1 cioè significa che se noi tiriamo con forza livello 5 il cavallo riceverà in bocca un livello 5, se noi tiriamo con forza livello 2 il cavallo riceverà in bocca un livello 2, ecc.

A mio avviso,  un modo di intervenire più chiaro, più diretto e intuitivo rispetto al morso che amplifica la nostra forza in base alla lunghezza delle leve.

Foto articolo-Il filetto-Re delle imboccature

Ho detto all’inizio un filetto a D:

utilizzo anche il filetto ad anelli ma per un periodo limitato rispetto al filetto a D. Il filetto ad anelli lo uso con i cavalli che non hanno mai portato un’ imboccatura, all’inizio della doma quando si devono abituare ad avere qualcosa in bocca e iniziano a capire come rispondere alle pressioni.

Subito dopo e per un lungo periodo, uso il filetto a D. Il filetto a D esercita più pressione agli angoli della bocca del cavallo e mi permette di svolgere bene la parte consistente di addestramento a due mani in cui esercito il cavallo a flettersi lateralmente e a muovere le quattro parti del corpo.

 

Un filetto liscio:

per liscio intendo con le ‘barre’ che non siano a torciglione, a catena, a vite, ecc.

Un filetto a torciglione può ferire il cavallo e non ha senso rischiare.

Inoltre severità non significa miglior resa.

Il cavallo non deve temere l’imboccatura, la deve solo rispettare.

Con l’uso del torciglione spesso i cavalli diventano leggeri in bocca ma piegano solo il collo e la testa e non usano la schiena o il corpo per ammorbidirsi.

Questo significa creare un cavallo ‘scollegato’ !

 

Un filetto in ferro dolce:

non mi piacciono i filetti in alluminio, metallo o altri materiali.

Il filetto deve essere un pò ruvido in modo da provocare più salivazione e oltre al ferro dolce, sono ottimi quelli che in aggiunta hanno qualche filamento di rame.

Maggior salivazione significa bocca più morbida e umida, con minor rischio di abrasioni e più accettazione da parte del cavallo.

 

Filetto snodato:

la caratteristica principale del filetto deve essere quella di essere snodato, spezzato, cioè formato da due pezzi indipendenti ma uniti insieme (snaffle bit).

Faccio questa precisazione perchè esistono anche filetti interi, rigidi o semirigidi.

Il vantaggio di essere snodato è il fatto che possiamo applicare pressione separatamente. Facendo un esempio, se usiamo due mani, potremmo applicare una forza livello 5 con la mano destra e una forza livello 2 con la mano sinistra. Questo ci permette di correggere il cavallo in modo mirato e preciso in base alle esigenze.

 

Un filetto di spessore medio:

se pratichiamo la monta americana, l’obiettivo è quello di montare il cavallo con le redini lunghe e quindi libero in bocca. Lo spessore medio ci aiuta a fare in modo che il cavallo non cerchi di appoggiarsi sull’imboccatura. Filetti grossi, in gomma o ‘cipollotti’  sono da evitare per questo fine.

Sconsiglio anche quelli troppo fini, sempre per il fatto che l’imboccatura deve essere intesa come strumento di comunicazione e non come fonte di dolore o ‘freno di emergenza’!   

 

In conclusione credo che il filetto a D sia molto utile anche per la corretta formazione dei cavalli da passeggiata, per recuperare cavalli difficili o rigidi in bocca e per mantenere ginnasticati i cavalli adulti.

 

Filetto a D il Re delle imboccature !!!

 

Articoli correlati:

Condividi l'articolo!


Informazioni su gabrielecavallin

Tecnico federale di 2° livello di equitazione americana e trainer che per passione personale studia e pratica i metodi moderni di comunicazione con il cavallo. Le sue fonti di ispirazione sono Monty Roberts, John Lyons, Pat Parelli e Clinton Anderson in particolare, ovvero i migliori addestratori dei metodi così detti naturali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *