Addestramento puledri – Esercizio del quadrifoglio – VIDEO


Uno degli esercizi più famosi di Pat Parelli, inserito nel programma di addestramento di molti horsemen, compreso il sottoscritto, è il così detto quadrifoglio.

Il nome deriva dal fatto che in questo esercizio si eseguono quattro quadrati in sucessione, passando sempre attraverso il centro di un rettangolo, come a formare i petali di un gran quadrifoglio.

Si tratta di un vero e proprio schema da seguire sia al trotto che al galoppo a redini lunghe ed è un esercizio estremamente efficace nell’addestramento dei puledri.

Tutti gli esercizi che si basano su uno schema da imparare, sia nel lavoro da terra che in sella, risultano essere facilmente assimilabili e memorizzabili e dipende proprio dal fatto che i cavalli sono animali abitudinari che ragionano per schemi e associazioni.

In particolare questo esercizio è molto utile per rallentare i cavalli che vogliono correre troppo e allo stesso tempo vivacizzare i cavalli tendenzialmente pigri.

Si sa che per calmare i cavalli troppo focosi è molto utile fare frequenti sterzate e che per ‘allungare’ i cavalli che non hanno molta voglia di correre è necessario fare traiettorie lunghe e dritte e questo esercizio mette insieme entrambe le cose.

Se vuoi altre informazioni sul quadrifoglio clicca QUI e leggi l’articolo:  Clover leaf

Dopo aver stabilito un rapporto di fiducia con l’esercizio del passeggero (leggi qui l’articolo) e aver insegnato al puledro a correre dritto con l’esercizio del segui la pista (leggi qui l’articolo), ora è giunto il momento di insegnargli a girare.

Per faciltare l’apprendimento dell’esercizio è meglio far eseguire il quadrifoglio al trotto per qualche giorno, percorrendo tre/quattro giri completi prima a mano sinistra e poi a mano destra, facendo una pausa al centro di qualche minuto, prima di passare da una mano all’altra.

Una volta che il puledro ha capito lo schema, l’esercizio vero e proprio va affrontato al galoppo.

Non ci sono dei tempi prestabiliti da seguire, perchè è il puledro a farci capire quando è il momento di fermarci. Bisogna solo aspettare che dimostri un atteggiamento calmo e rilassato.

L’importante è cercare di far mantenere al puledro l’andatura e la direzione.

Il nostro  compito come cavalieri è quello di montare con un assetto indipendente e di sterzare il cavallo seguendo lo schema.

Ad esempio,  se iniziamo a mano sinistra dobbiamo girare sempre a sinistra, fino al compimento dei quattro quadrati del quadrifoglio.

Facendo in questo modo, per il puledro girare diventerà semplice perchè sarà qualcosa che si aspetta e che non lo coglie impreparato.

Addestrare insegnando degli schemi o patterns, aiuta molto i cavalli a progredire mentalmente, emotivamente e fisicamente,  ma è un metodo che va gestito sapientemente affinché possa esprimere la sua efficacia in modo corretto.

Se è gestito male, uno dei rischi più comuni è quello che a lungo termine il cavallo impari ad anticipare e a non aspettare più le richieste del cavaliere.

Il mio consiglio infatti è quello di affrontare questi esercizi facendosi seguire da un professionista serio e consapevole.

Imparare uno schema è come imparare un accordo per chi suona uno strumento musicale.

Uno o tanti accordi non sono sufficienti per suonare una melodia se non si è in grado di combinarli assieme. 

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Informazioni su gabrielecavallin

Tecnico federale di 2° livello di equitazione americana e trainer che per passione personale studia e pratica i metodi moderni di comunicazione con il cavallo. Le sue fonti di ispirazione sono Monty Roberts, John Lyons, Pat Parelli e Clinton Anderson in particolare, ovvero i migliori addestratori dei metodi così detti naturali.

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