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In natura esistono due tipi di classificazione per gli animali: I PREDATI e i PREDATORI.

Il cavallo rientra nella categoria dei predati, cioè quella degli animali che vengono attaccati da altri animali per essere uccisi e mangiati. Per questo motivo, ha sviluppato tutti i suoi sensi per percepire il pericolo e fuggire, il così detto istinto di sopravvivenza.

L’uomo invece, se paragonato a un animale, sarebbe senza dubbio un predatore.

Fatta questa premessa, si può capire che quando ci relazioniamo con un cavallo, spetta a noi dimostrare di non essere pericolosi, adottando dei comportamenti che possano conquistare la sua fiducia.

I cavalli per natura sono diffidenti, paurosi, claustrofobici e pronti alla fuga. Questi, sono elementi che dobbiamo tenere molto in considerazione, se vogliamo iniziare a pensare come un cavallo.

In natura, è molto difficile incontrare un cavallo sdraiato a terra, almeno che non sia morto.

Questa posizione infatti, lo rende particolarmente vulnerabile. Forse da qui nasce il detto che i cavalli dormono in piedi, anche se ognuno di noi ha visto più di qualche volta, cavalli in box, dormire pacificamente sdraiati a terra.

L’ambiente circostante è molto importante e il cavallo si concede certe libertà, solo quando si sente perfettamente al sicuro!

In questo articolo non mi soffermerò a parlare delle tecniche che si possono usare per far sdraiare un cavallo, ma vorrei focalizzarmi sull’approccio che si adotta nel metodo Gabrielecavalli, per ottenere questo risultato.

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Questo, è un esercizio che viene affrontato nel metodo, solo quando esiste già un buon livello di empatia nel rapporto uomo-animale. Sdraiare un cavallo a terra, non deve essere inteso come una pratica di sottomissione, per imporre la nostra leadership, ma deve essere un’intima occasione per rafforzare il nostro rapporto di amicizia.

Questa “esperienza” deve risultare piacevole sia per l’uomo che per l’animale e va affrontata in modo naturale.Articolo-lay-down -2

Quando un cavallo si sdraia a terra, significa che ha abbassato tutte le sue difese e prova a fidarsi di noi. Nostro dovere in quel momento, è ricambiare tutta la sua fiducia, dimostrandogli che non gli verrà fatto alcun male e che può rilassarsi anche in nostra presenza.

Ottenere questo risultato, è frutto di un buon lavoro a terra preparatorio.

Articolo-lay-down -3Il cavallo deve già aver appreso con il metodo, a cedere alle pressioni, su tutte le parti del corpo. Deve aver fatto un percorso di desensibilizzazione e deve dare le gambe senza nessun tipo di problema. Deve conoscere la flessione laterale da terra con la corda e deve avere un atteggiamento rilassato e collaborativo nei confronti del suo addestratore.Articolo-lay-down -4

Prima di affrontare qualsiasi esercizio ricordate: Conoscere cosa pensa un cavallo, ci porterà già a fare la cosa giusta!

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Informazioni su gabrielecavallin

Tecnico federale di 2° livello di equitazione americana e trainer che per passione personale studia e pratica i metodi moderni di comunicazione con il cavallo. Le sue fonti di ispirazione sono Monty Roberts, John Lyons, Pat Parelli e Clinton Anderson in particolare, ovvero i migliori addestratori dei metodi così detti naturali.

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